#50
GLI
EREDI DI HULK
PARTE QUARTA
CONCLUSIONI
ATTO PRIMO
CONFLITTI LOCALI
1.
Esempio di situazione critica n. 1:
in uno spiazzo di fronte ad un’installazione segreta della misteriosa
associazione nota come Pantheon, nel deserto del Nevada, Lyra, la figlia di
Hulk e Thundra (o almeno di una Thundra, niente domande), sta per sferrare un
pugno alla letale She-Hulk Rossa, che si è recentemente rivelata essere la
psichiatra Angela Lipscombe.[1]
Il
problema è che la suddetta She-Hulk è una sorta di pila atomica vivente ed è
vicina alla massa critica. Il pugno di Lyra, se andasse a segno, potrebbe
innescare un’esplosione nucleare dalle conseguenze inimmaginabili.
-No!- urla l’eroe
riluttante noto come Doc Samson, ma la ragazza dalla pelle verde non sembra
ascoltarlo.
Il tempo sembra quasi
cristallizzarsi mentre il pugno di Lyra è sempre più vicino alla mascella della
sua avversaria.
Esempio di situazione critica n. 2:
a Los Angeles, nella sede dell’agenzia federale chiamata F.B.S.A., il
misterioso membro del Pantheon conosciuto solo come Prometeo sta affrontando
un’altra creatura nata dai raggi gamma. Il problema è che lui ha riconosciuto
la donna dalla pelle color smeraldo inguainata in una calzamaglia nera sgambata
e senza maniche.
-Betty Banner, viva?-
esclama sorpreso.
-Non certo grazie a
te od ai tuoi amici del Pantheon.- ribatte la donna -Ed è Betty Ross, tanto per
chiarire.-
Il pugno della donna prende Prometeo
al mento, lo solleva da terra e lo fa volare attraverso la stanza facendolo
finire contro una parete.
-Lo uccido!- urla
Abominatrix e prima che Betty possa dir niente parte alla carica contro
Prometeo.
-Maledetta testona.-
borbotta Betty.
Esempio di situazione critica n. 3:
Thaddeus E. Ross, Thunderbolt per gli amici, ma anche per i nemici, siede alla
sua scrivania in un sobrio ufficio dell’edificio noto come Pentagono e riflette
sui tanti, troppi, errori commessi nella sua vita, specie nei confronti di
coloro che, come sua figlia, diceva di amare
-Volevo solo il tuo
bene, Betty…- borbotta -… ma ti ho solo rovinato la vita.-
Si china verso una foto sul ripiano
ed in quel momento la testiera della sua poltrona va in mille pezzi.
-Ma che..?- esclama
il vecchio soldato.
Non perde tempo a farsi troppe
domande. L’istinto del combattente lo spinge a buttarsi a terra proprio mentre
un secondo proiettile attraversa la stanza andando ad infrangersi contro una
parete.
La porta dell’ufficio si spalanca ed
entra una giovane donna che indossa la divisa dei Marines.
-Generale, che
succede?- chiede.
-Cecchino a ore 12.-
replica Ross -Giù la testa!-
In quel momento un terzo proiettile
passa attraverso la finestra.
2.
Da quando è diventato
l’Incredibile Hulk, Robert Bruce Banner non è certo stato noto per la
sottigliezza. La sua entrata nel Palazzo Federale di Los Angeles viene
registrata da un paio di sismografi ma probabilmente le imprese edili
incaricate della ristrutturazione festeggeranno in suo nome.
Piomba
dall’alto nel piano dove sono gli uffici del F.B.S.A. proprio in tempo per
arrestare, sia pure involontariamente, la carica di Abominatrix.
-Non ti avevo già
sistemato?- esclama mentre si trova spinto contro una parete dalla furia dell’amazzone
Gamma.
-Ti uccido!- grida
quest’ultima.
-Hai un dialogo
piuttosto limitato, lo sai?-
Hulk afferra Abominatrix e la
scaglia contro la sua compagna Aberrazione facendole piombare entrambe contro
una parete sfondandola.
Mentre le due gamma-irradiate
precipitano al suolo una voce di donna che Hulk trova inquietantemente
familiare commenta:
-Come al solito,
Bruce, dove passi tu rimangono solo macerie.-
Bruce si volta di scatto e nel
vedere la donna dalla pelle verde davanti a lui, esclama sorpreso:
-Betty?-
Il Tenente dei Marines Anne Benedict
è velocissima a gettarsi a terra ed il proiettile colpisce lo stipite della
porta.
-Tutto bene, Annie?-
le chiede Thunderbolt Ross.
-Non sono ferita,
Generale.- risponde lei impugnando la sua pistola d’ordinanza -Chi ci ha preso
di mira?-
-Vorrei tanto saperlo
anch’io… anche se ho dei sospetti.- replica Ross, che intanto ha recuperato da
un cassetto della scrivania la sua Beretta M9.
Passa qualche secondo senza altri
spari ed i due provano cautamente ad alzarsi.
-Chiunque fosse… e
dovunque fosse, il cecchino se n’è andato.- commenta Annie -Qualcuno la vuole
morto, Generale e credo di avere i suoi stessi sospetti. L’indagine sul
Progetto Gamma Corps ha innervosito qualcuno.-
-E quel qualcuno non
si arrenderà: riproveranno ad ucciderci.- replica, cupo, Thunderbolt.
Rick Jones solleva la mano destra
sul cui palmo è inciso il marchio conosciuto come Starbrand, marchio che ora
brilla come di luce propria. Dice una sola parola:
-Basta!-
Un muro che sembra fatto di luce si
para tra la She-Hulk Rossa e Lyra bloccando il pugno di quest’ultima che
esclama:
-Ma che razza di…-
-Non dire: “sviluppo
rivoltante”, ti prego.- ribatte Rick.
Si guarda intorno e dice:
-Qualcuno vorrebbe
gentilmente spiegarmi cosa sta succedendo?-
È Doc Samson a rispondere indicando
la She-Hulk Rossa,
-Quella è Angela
Lipscombe.-
-La psichiatra
gnocca? E come ha fatto a diventare così?-
-Non è il momento di
spiegarlo. Ti basti sapere che è una batteria nucleare ambulante ed è fuori
controllo.-
-Qui ci vorrebbe
Bruce ma forse posso occuparmene anch’io.-
-Sapete, non è carino
che parliate di me come se non ci fossi.- interviene la She-Hulk Rossa -La cosa
mi fa davvero arrabbiare.-
Con un sorriso maligno sulle labbra
colpisce a pugni uniti il suolo provocando un’onda che sbalza tutti al suolo.
3.
Betty Ross sapeva che
prima o poi l’incontro tra lei e suo marito sarebbe avvenuto ma avrebbe
preferito un momento ed un posto diversi.
-Betty, sei viva!-
esclama Bruce Banner.
-Perché sei sorpreso,
Bruce caro?- ribatte lei con un sorrisetto -In fondo, quanti dei tuoi vecchi
nemici… e qualche amico ogni tanto… sono tornati da una morte quasi sicura?-
-Sei stata
gammairradiata, è questo che ti ha salvato?-
-Sei tu lo
scienziato, trova la risposta.-
Prima che Hulk possa ribattere
qualcosa, si ode una voce stentorea:
-In nome degli Stati
Uniti, siete tutti in arresto!-
A parlare è stata Victoria Hand,
leader della cosiddetta Squadra Gamma del F.B.S.A.
-Date retta alla
signora.- aggiunge Clay Quartermain, leader dell’omologa squadra dello
S.H.I.E.L.D. -Si arrabbia facilmente, sapete?-
-Beh, anch’io sono
terribile quando sono arrabbiata, dovresti saperlo, Clay, tesoro.- ribatte Betty
Ross.
-Betty, che ci fai
qui?- esclama, sorpreso, Quartermain.
-Indovina? Ti
conviene dire ai tuoi amici di tenere le dita lontane dai grilletti. Una mossa
sbagliata e qualcuno si farà male, molto male.-
La ragazza di nome Scorpia è
arrivata non vista alle spalle della She-Hulk Rossa e si avvicina a lei di
soppiatto.
Confida
che la sua immunità ai veleni la protegga anche dalle radiazioni e salta
addosso alla donna che un tempo era Angela Lipscombe proprio nel momento in cui
sta colpendo ancora il suolo.
Quello
che la ragazza non ha calcolato è che i suoi poteri non la proteggono
dall’intenso calore emanato dalla sua avversaria. Con un urlo acuto molla la
presa e cade in ginocchio con le mani e parte del petto e delle gambe
ustionati.
-Stupida ragazzina,
cosa credevi di fare?- la apostrofa la She-Hulk Rossa poi solleva un braccio
per colpirla.
-No!- grida Rick
Jones.
Dalla sua mano parte un raggio che
colpisce in pieno la She-Hulk Rossa fermandola ma non a lungo. La donna si
volta verso di lui e lo carica a testa bassa.
Lo Starbrand nella mano di Rick
sembra avere vita propria mentre emette un raggio che diventa sempre più
intenso fino ad avvolgere l’intera zona. Un odore di ozono si diffonde
nell’aria e subito dopo si sente un rumore simile a quello della caduta di un
fulmine.
La
luce si dissipa e sul terreno, poco distante da Scorpia, giace Angela
Lipscombe, di nuovo umana e nuda.
Rick espira ed indica Carmilla Black
in evidente stato di shock.
-Aiutatela.- riesce a
dire, poi le forze lo abbandonano e collassa al suolo.
Immaginate la situazione: da un
lato, disposte a semicerchio, 12 persone armate, sette agenti dello
S.H.I.E.L.D, e cinque del F.B.S.A., più o meno equamente divisi tra uomini e
donne, più sbilanciati per etnia e preferenze sessuali, però. Dall’altro, otto
cosiddetti gamma-irradiati di cui cinque donne. Sulla loro etnia si può solo
dire che il loro colore della loro pelle spazia tra varie tonalità di grigio e
verde. In mezzo: l’Incredibile Hulk e la sua rediviva moglie talvolta nota con
il nome di Arpia.
-Non minacciarci,
Betty.- le dice Clay Quartermain Siamo equipaggiati per affrontare quelli come
voi.-
-Lo so, Clay…-
replica Betty Ross -… ma prima che riusciate a vincere, questo posto sarà un
cumulo di macerie, è questo che vuoi?-
-Non mi dai altra
scelta, Betty: se non vi arrendete ordinerò di aprire il fuoco.-
-Ed io farò lo
stesso.- aggiunge Victoria Hand.
-Un momento!-
interviene Hulk -Potrà sembrare strano detto da me, ma possiamo risolverla
senza violenza?-
-Si sposti, Dottor
Banner, questi fucili possono ferire anche lei.-
-Li conosco: gli
ingegneri della Stark-Fujikawa li hanno realizzati su un progetto mio di cui
riscuoto regolarmente le royalties... ma erano efficaci sull’Hulk che ero
allora, è davvero sicura che funzioneranno sull’Hulk che sono adesso?-
Mentre
parla, Hulk avanza verso Victoria e sembra decisamente minaccioso.
-Su una cosa hai
ragione, Bruce.- interviene Betty -La violenza non è necessaria. Portaci su,
Sam.-
Betty ed i suoi compagni sono avvolti
da una luce improvvisa e semplicemente scompaiono.
-Teletrasporto.-
borbotta Victoria Hand.
-Ti piace
sottolineare l’ovvio, eh, Vicky?- commenta, Isabelle Hartley, Vice Comandante
della squadra di Clay e compagna, o forse ex compagna, di Victoria Hand che le
rivolge un’occhiataccia.
-Betty ha sviluppato
un senso dell’umorismo tutto suo.- commenta Quartermain -Ha pure citato Star
Trek.-
Hulk
non lo sta ascoltando. Una cosa nelle ultime parole di sua moglie risuona nella
sua mente:
-Sam… Sam Sterns.-
borbotta -Sempre lui.-
La
sua strada e quella del Capo sono destinate ad incrociarsi ancora.
FINE ATTO PRIMO
ATTO SECONDO
QUEL CHE INIZIA A VEGAS…
1.
Può,
il batter d'ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas? Alla
domanda, posta in maniera quasi poetica dal meteorologo statunitense Edward
Lorenz in una sua conferenza del 1972, non c’è ancora una risposta univoca.
Quel
che è certo, però, è che l'onda d’urto causata dal colpo della She-Hulk Rossa
si propaga lungo tutto il deserto del Nevada, raggiunge la zona di Las Vegas
nota come Strip e fa tremare le pareti del Coliseum Casinò.
Nel
panico che si genera, la sola a mantenere un’apparente calma è una ragazza dai
capelli rossi, alta circa due metri, con un fisico da body builder, che indossa
un tailleur nero con una minigonna vertiginosa e scarpe con tacco 12, la
divisa, chiamiamola così, femminile del personale di sicurezza del Coliseum e comprende
anche una camicetta bianca ed un cravattino.
Il
suo sguardo si fissa su un uomo che si sta allontanando di corsa. Con un balzo
gli è addosso e lo afferra per la collottola tenendolo sollevato senza sforzo.
-Lasciami, lasciami!-
grida l’uomo agitando le gambe.
Lei non lo sta a sentire e raccoglie
una borsa di tela che è caduta di mano all’uomo quando l’ha afferrato.
-Ehi, non toccarla, è
roba mia!- grida l’uomo ma lei lo ignora.
-Che sta succedendo
qui?-
A parlare è stata una donna elegante
dai capelli ramati accompagnata da un uomo dai capelli castani che indossa la
versione maschile dell’abito del personale di sicurezza ed a cui si addice
decisamente il termine grosso come un armadio.
-Quest’uomo ha
rubato.- afferma la ragazza.
-Non è vero!- replica
l’altro.
-Come fai a dirlo,
Tandy?- chiede la donna.
-L’ho visto.-
risponde la ragazza -Quando c’è stata la scossa le macchinette…- indica una
fila di slot machine lì vicino -… hanno cominciato a buttar giù tutte le monete
e lui le ha raccolte e messe nella borsa. Credeva che non lo vedesse nessuno ma
io l’ho visto.-
-Non è vero!- ribatte
l’uomo -Quei soldi sono miei, li ho vinti.-
-Osi darmi della
bugiarda?- gli si rivolge la ragazza di nome Tandy con sguardo torvo.
L’uomo deglutisce e non replica. La nuova
arrivata lo fissa, storce le labbra in una smorfia di disprezzo e si rivolge
all’uomo al suo fianco:
-Ti dispiace guardare
nella borsa, Sean?-
-Come desideri,
Suzy.- ribatte lui.
Apre la borsa e guarda all’interno.
-È bella pesante e
direi che contiene più monete di un singolo jackpot. Con tutto questo peso,
questo idiota non sarebbe andato lontano anche senza l’intervento di Tandy.-
-Mettilo giù, Tandy.-
ordina la donna.
Tandy
molla il malcapitato che piomba al suolo. L’altra donna lo guarda severa e
dice:
-Io sono Suzy
Berengetti, la padrona del Coliseum.-
-E di più di metà del
resto di Las Vegas.- aggiunge con un sogghigno l’uomo di nome Sean.
Lei lo ignora e prosegue:
-Immagino che tu
abbia sentito parlare di me.-
Lo sguardo spaventato dell’uomo è
molto eloquente.
-Per stavolta ti
lascerò andare ma se dovessi ricapitare da queste parti, non sarò più così
generosa e ti lascerò alle cure del mio personale di sicurezza e credimi, non
ti piacerebbe.-
L’uomo scappa senza voltarsi
indietro e Suzy Berengetti fa un lungo sospiro.
-Decisamente non sono
adatta a fare la dura.- commenta.
-Io dico che te la
sei cavata benissimo, baby.- replica Sean Clinton McIntyre -Secondo me ti stai
abituando al tuo nuovo ruolo di donna più potente di Las Vegas.-[2]
-Se lo dici tu…
ottimo lavoro, Tandy. Joe ha fatto bene a raccomandarti per questo lavoro.-
La ragazza si limita a sollevare un
sopracciglio e Suzy prosegue:
-Devo andare ad un
meeting importante. Tu e Sean sarete le mie guardie del corpo.-
Seguita dai due Suzy raggiunge il
parcheggio sotterraneo del Coliseum dove, in piedi accanto a una limousine, sta
una bionda statuaria in divisa da autista.
-Dove devo portarla,
Mrs B?- le chiede quest’ultima.
-Al Desert Sands
Hotel, Connie.- risponde Suzy -Sembra che tocchi a Harold Howard ed a me
scegliere chi sarà il prossimo Sindaco.-
L’organizzazione più o meno
clandestina note come Pantheon dispone nel suo rifugio principale anche di
un’efficiente ala ospedaliera ed è in uno dei suoi letti che Carmilla Black si
risveglia.
La
ragazza inizialmente si sente intorpidita, colpa degli antidolorifici
somministratile in dose massiccia ma che il suo organismo metabolizza molto
rapidamente, poi riprende piena coscienza e con essa arriva il dolore.
Esasperata
Carmilla si strappa una flebo dal braccio destro e prova ad alzarsi dal letto.
Le gambe le cedono e cadrebbe se non intervenisse a sostenerla una ragazza alta
e muscolosa con i capelli rossi e la pelle verde.
-Calma, sorella…- le
dice -… ti tengo io.-
-L… Lyra?- balbetta
Carmilla riconoscendo l’altra figlia di Bruce Banner.
Lyra la solleva delicatamente e la
riporta verso il letto dove è in attesa una donna che indossa un camice da
medico.
-Grazie, Miss… uhm….
Banner.- dice.
-Solo Lyra va benissimo.-
ribatte l’altra.
Adagia Carmilla sul letto e si fa da
parte lasciando che la dottoressa la esamini.
-Andiamo molto bene,
Miss Rappaccini.- dice la donna al termine dell’esame.
-Mi chiamo Black,
non…. Oh, lasci perdere. Che vuol dire che andiamo bene?-
-Il suo costume
speciale l’ha protetta dalla maggior parte del calore, ha solo ustioni
superficiali che guariranno presto. Purtroppo con lei gli antidolorifici non
funzionano: il suo corpo li tratta come veleni e li neutralizza -
-Sopporterò il
dolore.- replica Carmilla.
-Anche il livello
delle radiazioni è nella norma. Stando al Dottor Banner la sua immunità ai
veleni funziona anche con la radioattività, almeno entro certi limiti.-
-Spero di non
superarli mai allora. Dov’è adesso… mio padre?-
-Nostro padre si è
messo sulle tracce di un tizio chiamato il Capo e si è portato dietro quei
guerrieri alieni: i Fratelli di Guerra.- risponde Lyra.
-Dovrei essere con
lui.- borbotta Lyra.
-Anch’io, ma lui non
ha chiesto il nostro parere. Sono tutti così i padri?-
La ragazza conosciuta anche come
Scorpia non sa cosa rispondere.
Nel Quartier Generale del Pantheon
c’è anche una sezione adibita a celle per prigionieri molto speciali. È una
cosa illegale, naturalmente, ma le organizzazioni per la tutela dei diritti
umani non passano spesso da queste parti.
Leonard
“Doc” Samson entra in una di queste celle dove, seduta in un cubicolo di quella
che sembra una materia plastica, c’è Angela Lipscombe che ora indossa una camicetta
ed un paio di jeans.
-Bene, bene, il caro
vecchio Len.- dice lei -Come vedi mi hanno sistemato per la tua visita. Questa
roba neutralizza le radiazioni e mi impedisce di trasformarmi nella She-Hulk
Rossa. Fa molto “Silenzio degli innocenti”, non è vero? In fondo è appropriato:
anche Hannibal Lecter era uno psichiatra come me e te dopotutto.-
-Perché, Angela?-
chiede Samson -Perché sei diventata… lei?-
-Perché? Chiedimi
piuttosto: perché no? Sai, Len, dicono che le radiazioni gamma liberino la
parte più repressa di ognuno di noi: il nostro vero io, libero dai lacci delle
inibizioni e della morale. Io sono lei ed era giusto che fossi libera di essere
la vera me stessa.-
Un sorriso maligno si forma sulle
labbra di Angela Lipscombe ed un brivido corre lungo la schiena di Doc Samson.
2.
Un’aeronave del Pantheon percorre i
cieli degli Stati Uniti virtualmente invisibile a qualsiasi mezzo di
rilevamento. A bordo Robert Bruce Banner, meglio noto come l’Incredibile Hulk,
sta esaminando i dati di una sofisticata strumentazione ed ogni tanto gli
sfugge un mugugno.
-Qualcosa che non va,
Mio Signore?- gli chiede Caiera l’Impetuosa.
La statuaria Guerriera Ombra del
perduto pianeta Sakaar, la cui pelle sembra fatta di pietra grigia, è collegata
ad un macchinario che a lei deve indubbiamente sembrare strano.
-Al contrario, mia
cara Caiera.- ribatte Hulk - Tutto sta andando benissimo… grazie a te.-
-A me?-
-Sì: quello che tu
chiami l’Antico Potere a cui puoi attingere non è altro che una connessione con
la biosfera di un pianeta ed io sono stato capace di usarlo per intercettare le
energie del teletrasporto di massa usato dal Capo e tracciarne il punto di
arrivo.-
-Non sono sicura di
aver compreso tutto quello che hai detto, ma credo di aver capito che hai
trovato il nascondiglio dei tuoi nemici.-
-Esatto! È proprio lì
che ci stiamo dirigendo. Tu ed i tuoi compagni tenetevi pronti perché ci sarà
da combattere.-
-Non aspetto altro,
Mio Signore.-
Hulk osserva Caiera staccarsi dal
macchinario e raggiungere con andatura altera i suoi compagni d’armi, forse tra
i più pericoli guerrieri dell’Universo: il cupo Hiroim, della stessa razza di
Caiera; Lavin Skee, Elloe Kafi e la Principessa Omaka, tutti dalla pelle rossa
ed appartenenti alla specie dominante di Sakaar, divenuti guerrieri loro
malgrado; l’insettoide Miek, ultimo della sua specie; Korg dei Kronan e
Senza-Nome della Covata, destinati a combattere come gladiatori. Nei loro
pianeti sono nessuno ma con i Fratelli di Guerra hanno trovato uno scopo ed
un’identità.
Può fidarsi davvero di loro anche se
gli hanno giurato fedeltà? Lo scoprirà molto presto.
La donna giace sul letto di un
ospedale militare sola con i suoi pensieri. La parte sinistra del suo volto è
devastata da ustioni, il suo occhio sinistro è mancante e così il braccio sotto
la spalla e la gamba sotto il ginocchio. Per un breve periodo aveva pensato di
poter avere una seconda occasione, di potersi vendicare di chi l’aveva ridotta
così ed ucciso suo figlio, poi, in un attimo era tutto finito.
-Caporale Martin.-
La voce di un infermiere la riscuote
dai suoi pensieri e così Nichole Martin si accorge della presenza accanto al
letto di una giovane donna dai capelli color rame che indossa la divisa dei
Marines e di un uomo anziano dai capelli e baffi bianchi, un civile da come è
vestito ma ha un’aria familiare.
-Ross!- esclama
improvvisamente -Lei è il Generale Ross!-
-Sono proprio io,
Caporale.- replica il vecchio -Non credevo che l’avrei mai più rivista.-
I ricordi di entrambi tornano a
diverso tempo prima ad un’operazione militare contro Abominio. Un TIR che
trasportava gas infiammabile e volava in aria verso l’auto dove si trovavano
lei e suo figlio Johnny era stata l’ultima cosa che Nichole ricordava prima che
il suo mondo andasse letteralmente a fuoco.
Si era risvegliata in un letto
simile a quello dove si trova adesso e nelle stesse condizioni. Aveva chiesto
di suo figlio e le dissero l’amara verità. Avrebbe voluto essere morta anche
lei, non le restava nulla per cui vivere… poi era arrivato il Generale Ryker
con la sua offerta.
-Mi ricordo di lei,
Caporale.- prosegue Ross -Una dei migliori elementi della mia unità. Non
avrebbe dovuto essere coinvolta in quel che era successo, non era in servizio
ma stava andando a casa con suo figlio…-
-Il traffico.-
mormora Nichole -Il maledetto traffico in mezzo al deserto.-
-Venni a trovarla in
ospedale ma lei non c’era più ed i miei sforzi per scoprire che fine aveva
fatto non portarono a nulla, poi, due giorni fa ricompare a Los Angeles in modo
piuttosto rocambolesco… e dalla parte sbagliata.-[3]
-Cosa vuole da me,
Generale? Come vede, sono un rottame e non c’è nulla con cui può minacciarmi
ormai.-
-Io non voglio
minacciarla, voglio aiutarla. Posso farla inserire in un programma di recupero
ancora sperimentale, qualcosa che le ridarebbe, forse, almeno una parvenza di
vita normale.-
-E cosa vorrebbe in
cambio?-
-Che mi parli dei
Gamma Corps.-
Il Desert Sands è uno dei più
lussuosi ed esclusivi hotel di Las Vegas. I primi nove piani sono quelli
dell’hotel vero e proprio, il costo di una delle sue suite per una notte supera
la paga minima annuale di un operaio. Al decimo piano ci sono gli uffici
operativi dell’Howard Conglomerate, una delle holding più grandi e potenti del
mondo. Gli ultimi due piani sono l’abitazione privata di Harold Howard e di suo
figlio John, abitazione che, tra le altre cose, dispone di una pista di
atterraggio per elicotteri, piscina olimpionica ed altre amenità.
Harold Howard ha dato una
definizione del tutto personale al termine recluso. Da molti anni, a quanto se
ne sa, non esce dal suo appartamento; solo una manciata di persone, tra cui suo
figlio, il suo medico personale e la sua fedele assistente Miss Wright, è ammessa
alla sua presenza e di lui non esistono foto o altre immagini.
Suzy Berengetti ed i suoi
accompagnatori sono sottoposti ad una discreta ma accuratissima perquisizione
grazie anche a sofisticate apparecchiature elettroniche ed infine una voce
elettronica annuncia:
<<Potete
salire.>>
La porta dell’ascensore davanti a
loro si apre. Suzy, Sean McIntyre e la ragazza di nome Tandy vi entrano. Una
velocissima salita li porta all’attico dove li attende una giovane donna.
-Sono Miss Wright,
l’assistente personale di Mr. Howard,.- si presenta -Mrs. Berengetti può
seguirmi nel suo ufficio. Durante il vostro colloquio Mr. McIntyre e Miss
Wentworth possono approfittare del bar e, se lo desiderano, della piscina.
Negli armadietti ci sono sicuramente dei costumi della loro taglia.-
-Non mi piace, baby.-
protesta McIntyre.
-Tranquillo, Sean.
Non credo che correrò pericoli da sola in una stanza con Mr. Howard, dico bene,
Miss Wright?-
-Ovviamente, per Mr.
Howard l’ospitalità è sacra. Mi segua, la prego.-
Sean Clinton McIntyre le segue con
lo sguardo mentre si avviano lungo un corridoio ed alla fine commenta:
-Devo ammettere che
Howard sa scegliersi le collaboratrici. Quella Wright avrà anche la personalità
di una vecchia zitella acida ma ha un lato B davvero notevole.-
-Sono d’accordo.-
replica Tandy poi aggiunge -Quella donna sapeva il mio cognome. Come faceva a
saperlo? E quanto altro sa di me… di noi?-
McIntyre non lo ammetterebbe mai
apertamente, ma la cosa inquieta anche lui.
3.
Il Capo corruga la
sua ampia fronte pensieroso, poi si rivolge a Betty Ross:
-Ho un incarico per
te, mia cara.-
-Di che si tratta,
stavolta?- chiede la donna.
-Di impedire un
omicidio.-
-Questa è nuova anche
per te, Sam. Ed a chi dovrei salvare la vita?-
-A tuo padre.-
Passato l’iniziale shock, Betty
replica:
-Dimmi tutto.-
Suzy Berengetti segue Miss Wright,
si rende conto improvvisamente di non sapere il suo nome completo, fino
all’ufficio di Harold Howard e si ferma sulla soglia.
-La prego, entri.- le
dice la donna.
Suzy
entra e si trova in una grande stanza con una ampia finestra panoramica alla
sua sinistra.
-Benvenuta, Mrs. Berengetti.- la saluta un uomo in piedi
accanto ad una scrivania -Sono lieto di incontrarla finalmente.-
Un sapiente gioco di luci fa sì che
il suo volto sia costantemente in ombra. Un’altra delle strane manie di Howard.
-Anche io ne sono
lieta.- risponde cortesemente Suzy -Ho sentito molto parlare di lei.-
-Non tutte cose
buone, immagino. È inevitabile. Desidera qualcosa da bere? Diciamo un Kentucky
Bourbon invecchiato cinque anni, liscio?-
-Vedo che conosce i
miei gusti.-
-Mi piace essere
informato su tutti i potenziali alleati… e nemici.-
-Ed io cosa sono?-
-Un’alleata, spero… e
forse anche una buona amica, chissà?-
Suzy termina il suo drink,
restituisce il bicchiere vuoto alla solerte Miss Wright e replica:
-Vorrei capire perché
mi ha chiesto di venire qui, Mr. Howard.-
Harold Howard guarda il panorama
dalla sua finestra e poi dice:
-Sono l’uomo più
ricco del Mondo, ho interessi in ogni campo dell’economia, le mie scelte
influenzano i destini di intere nazioni, ma a guardare il quadro generale si
possono perdere i particolari. Questa è la mia… la nostra città. Non merita di
essere governata da chi vuole solo il suo bene?-
-Ovviamente sì. Vuole
essere lei a decidere chi sarà?-
-Non io, lei.-
-Io?-
-In questo momento
lei è la donna più potente di Las Vegas e dintorni: ha acquisito il controllo
dei locali posseduti dalle società del defunto Damian King rilevandoli dopo che
la seducente Mrs. King è stata a sua volta uccisa da ignoti ed è anche
subentrata al defunto Sebastian Reed come Signora del Crimine di Las Vegas.-[4]
-Io…-
-Non si giustifichi:
ha fatto quello che andava fatto. Il mondo starà meglio senza Sebastian Reed e
con lei al suo posto, ma questo le ha inevitabilmente procurato dei nemici, per
esempio il Sindacato di Chicago.[5]
Non si rassegneranno facilmente ad essere completamente estromessi da questa
zona e lei lo sa. Non le farebbe comodo che sulle poltrone del Sindaco, del
City Manager e dello Sceriffo sedessero persone che sarebbero dalla sua parte?-
-Mi sta chiedendo di
decidere chi saranno? Non crede che sia una scelta che spetti esclusivamente
agli elettori?-
-Gli elettori hanno
bisogno di qualcuno che li aiuti a capire qual è il loro bene, lasciati soli
cadrebbero facilmente preda di qualche demagogo senza scrupoli.-
-E noi saremmo
meglio?-
-Noi abbiamo il
potere… lei ha il potere ed è suo dovere usarlo responsabilmente. Non si
sottragga a questo dovere.-
Suzy Berengetti rimane silenziosa.
Rick Jones aspetta che la giovane
cantante finisca il suo spettacolo, poi si dirige nella zona dei camerini.
Nessuno lo ferma: tutti lo conoscono come un buon amico della padrona del
Coliseum dopotutto.
È proprio davanti al suo camerino
che Lou-Ann Savannah lo trova.
-Rick!- esclama
correndogli incontro e gettandogli le braccia al collo -E così sei tornato.-
-Già.- borbotta lui
-Sono di nuovo qui.-
Anche
se non è ben sicuro del perché.
FINE ATTO SECONDO
ATTO TERZO
CONFRONTI
1.
Clay Quartermain
entra nell’ampio salone dove gli agenti della sua squadra lo stanno attendendo
e si prende un momento per esaminarli tutti: il Vice Comandante Isabelle
Hartley, ottima combattente, lesbica dichiarata, una che sputa in faccia ai
pregiudizi senza preoccuparsi delle conseguenze; Derek Khanata, orgoglioso
wakandano che ha scelto di servire il Mondo e non solo il proprio paese, ma che
forse ha anche altri motivi; la francese Heather Santè, capelli rossi e
temperamento bollente; la cinese di Hong Kong Monica Chang; enigmatica e
pragmatica; la bionda Patricia Wolfman, che sembra il classico tipo della
scienziata distratta ed un po’ svampita.
Per
ultimi ci sono i tre nipoti d’arte: il timido e riservato Timmy Dugan, quasi
l’esatto contrario del suo celebre nonno; Gabriel Jones III, una mente
analitica come poche, ottimo scienziato forense ed infine Melody Manelli, un
corpo da modella, quale effettivamente è stata prima di unirsi allo
S.H.I.E.L.D.,, ed una personalità sfrontata a dir poco.
Sono
la sua squadra, variegata sotto il punto di vista etnico, nazionale e sessuale,
ma non è questo l’importante, bensì che i suoi membri sono in gamba ed hanno
saputo superare il battesimo del fuoco uniti come deve esserlo una squadra.
Questa è la sola cosa che conta,
-Ragazzi… e ragazze,
ci siamo riposati abbastanza.- dice alla fine Clay -La nostra missione è riprendere
i prigionieri che ci sono sfuggiti… e catturare il Capo.-
-E Betty Ross.-
puntualizza Melody Manelli.
Clay mantiene un’apparente
imperturbabilità mentre risponde:
-Ovviamente anche
Betty Ross. Il fatto che io e lei abbiamo collaborato nel recente passato, non
è una scusante se adesso è davvero passata dalla parte del Capo. Prima, però,
dobbiamo trovarli entrambi.-
-Se, permette,
Comandante Quartermain…- interviene Gabriel Jones -… io e la Dottoressa Wolfman
abbiamo avuto un’idea al riguardo.-
-E sarebbe…?-
-Preferirei che fosse
lei stessa a spiegarlo.
Patricia Wolfman si schiarisce la
voce e comincia a parlare:
-In sostanza è una
versione più potente del Gamma Detector che abbiamo in uso in grado di
individuare emissioni di Raggi Gamma oltre una certa soglia minima.-
-E funziona?- chiede
Isabelle Hartley.
-Per attivarlo mi
serviva un potente microprocessore realizzato in Wakanda e l’Agente Khanata si
è offerto di richiederlo personalmente al suo governo.-
-Anche se dopo la
recente guerra civile[6]
c’è stata una comprensibile confusione…- interviene l’agente wakandano -... il
Reggente S’Yan ha risposto prontamente alla mia richiesta e mezz’ora fa mi è
arrivato il microprocessore.-
-Che io ho
prontamente attivato.- completa la Dottoressa Wolfman.
-Vedo che avete fatto
tutto da soli senza attendere la mia autorizzazione.- commenta Clay
Gli agenti si zittiscono di colpo,
poi lui continua:
-Avete fatto bene.
Non era il caso di perdere tempo Ho solo una domanda: funziona?-
Per tutta risposta Gabriel accende
uno schermo su cui appare una planimetria mondiale dove brillano diversi
puntini verdi.
Improvvisamente ecco apparire una
concentrazione di segnali in un unico luogo.
-Quello non c’era
prima!- esclama Patricia.
-Come se ci fosse
stata una schermatura e fosse caduta di colpo.- commenta Gabriel Jones -Direi
che ci sono almeno una decina di gamma-irradiati lì.-
-Abbastanza per
decidere di darci un’occhiata comunque.- sentenzia Clay -Vi voglio pronti al
Bus tra dieci minuti.
Gli agenti sciamano fuori ma
Isabelle Hartley si trattiene e Clay le chiede:
-Sbaglio o volevi
parlarmi da solo?-
La donna annuisce e
poi risponde:
-Non volevo
imbarazzarti di fronte agli altri, ma volevo sapere se sei davvero sicuro che i
tuoi sentimenti per Betty Ross non… interferiranno con la tua efficienza.-
-I miei…?-
-Andiamo, Clay, è
piuttosto chiaro almeno per me e forse anche per gli altri… per quella piccola
sgualdrinella di Melody sicuramente.-
Clay corruga la fronte riflettendo
ed infine dice:
-Immagino che lo
scopriremo sul campo. Ti fidi di me?-
-Non hai nessun
bisogno di chiedermelo.- risponde Isabelle senza esitazione.
-E allora andiamo:
abbiamo dei cattivi da prendere.-
Nel suo studio privato, il membro
della famiglia allargata che è il cuore del Pantheon chiamato Paride riflette
sui recenti avvenimenti.
Il fatto che adesso Angela Lipscombe
sia prigioniera e privata dei suoi poteri è solo una momentanea seccatura a cui
non sarà troppo difficile porre rimedio al momento opportuno.
Non lo preoccupa nemmeno che Angela
possa raccontare che è stato proprio lui a trasformarla nella She-Hulk Rossa:
un comando postipnotico glielo impedisce e comunque Paride è sicuro che non lo
tradirebbe in ogni caso.
Come
è stato facile e divertente corromperla, non c’è voluto molto dopotutto, la
personalità repressa di quella donna non aspettava altro.
-La piccola Angela
voleva solo un’occasione per poter essere cattiva.- mormora Paride sogghignando
soddisfatto.
Ora deve pensare ai prossimi passi.
L’uomo conosciuto come il Capo è in
piedi al centro di un’ampia stanza e guarda un orologio, poi dice una sola
parola:
-Adesso.-
Si sposta giusto un attimo prima che
le macerie del soffitto colpiscano il punto in cui si trovava seguite dalla
massiccia figura dell’Incredibile Hulk che atterra davanti a lui.
-Solo 10 secondi di
differenza rispetto alle mie previsioni.- borbotta -Non male, tutto sommato.-
-Mi stavi
aspettando?- esclama, in fondo non troppo sorpreso, Bruce Banner.
-Che domanda stupida!
Certo che ti stavo aspettando, razza di bruto ignorante e senza cervello! No,
aspetta: quello era il vecchio te, non è vero? Adesso tu unisci la brillante
mente di Bruce Banner alla forza dell’Hulk Spacca, al cinismo di Joe Fixit… e alla
ferocia del Selvaggio, ma questo non l’hai detto ai tuoi amici, vero? Loro
pensano che tu sia tornato ad essere il Professore ma sbagliano, non è così?-
-Piantala, Sterns.-
L’altro prosegue imperterrito:
-Che direbbero se
sapessero che hai davvero integrato tutte le tue frammentate personalità in una
sola, quella che avrebbe dovuto essere da sempre, solo che quella personalità
non è il Professore, non è vero? È il Maestro.-
2.
Gli occhi di Hulk si
socchiudono riducendosi a due fessure mentre con voce dura come l’acciaio
replica:
-Anche se tu glielo
dicessi, non ti crederebbero.-
-Certo che no.-
ribatte il Capo -Io sono il cattivo, quello che ha fatto esplodere una bomba
gamma tramutando i sopravvissuti in mostri, quello che in più occasioni ha tentato
di conquistare il Mondo, perché dovrebbero credere a me se anche tentassi di
avvertirli? E perché dovrei farlo? È molto più interessante vedere se avrai
successo.-
-Dov’è Betty?-
-Perché ti interessa?
Vuoi che si riunisca a te e regni al tuo fianco sul Mondo che intendi
conquistare? O forse vuoi assicurarti personalmente che stavolta i suoi resti
siano davvero in un’urna cineraria?-
-Dove… è… Betty?-
urla Hulk con una voce che renderebbe tremante chiunque avesse di fronte…
chiunque tranne l’uomo dalla testa grossa che è davanti a lui adesso.
-Se n’è andata.-
risponde pacatamente il Capo -In questo momento dovrebbe essere in Virginia o
dovunque si trovi suo padre adesso. Vuole proteggerlo da un gruppetto di
assassini.-
-La troverò dopo aver
distrutto il tuo covo. Ci penseranno i miei Fratelli di Guerra e sistemeranno
anche i tuoi scagnozzi gamma. Io, invece, mi occuperò personalmente di te.-
Con una mossa rapida Hulk afferra il
Capo e lo solleva fino all’altezza degli occhi dicendo:
-Vogliamo vedere
quanto è resistente il tuo collo?-
La Contea di Arlington in Virginia,
assieme alla vicina Contea di Fairfax, ha la più alta concentrazione di edifici
pubblici federali dopo la Capitale da cui la separano solo pochi chilometri.
Tra questi edifici c’è il famoso Pentagono, sede del Dipartimento della Difesa
degli Stati Uniti ed è lì che si stanno dirigendo il Generale in congedo
Thaddeus E. Ross ed il Tenente dei Marines Annie Benedict a bordo di un’auto
guidata dalla stessa Benedict.
-È ancora turbato,
Generale?- chiede la ragazza al passeggero,
-Stavo pensando a
John Ryker ed alla sua idea di potenziare militari disabili facendoli diventare
versioni di Hulk.- risponde Ross -A modo suo era pazzo come suo fratello Harlan
con la sua fissa dei cyborg.-
-Lo ha detto lei, era
pazzo.-
-Davvero? Io ho fatto
la stessa cosa a mia figlia e se qualche anno fa Ryker fosse venuto da me a
propormi una cosa simile, il Cielo mi perdoni, io l’avrei accettata.-
-Generale, lei non…-
Annie Benedict non ha il tempo di
finire la sua frase: qualcosa di pesante colpisce il tettuccio dell’auto e
delle specie di tentacoli marroni si infiltrano dalle fessure sfiorando la sua
testa.
-Annie!- grida Ross.
In un altro momento forse la ragazza
apprezzerebbe il fatto che il suo superiore l’abbia chiamata in modo
colloquiale e non formale ma questo è un momento in cui il suo primo pensiero è
restare in vita.
Il tettuccio è strappato via da una
forza sovrumana ed Annie ha il tempo di vedere un essere marrone che allunga un
braccio tentacolato ad afferrare Ross e strapparlo dal sedile.
-Thad!- grida lei con
una familiarità che in un altro momento stupirebbe lei stessa.
In
quel momento si accorge che davanti a lei è appena saltata una donna dalla pelle
dorata che subito emette una scarica elettrica contro l’auto.
Annie
non esita e si butta giù dalla vettura un attimo prima che la scarica la
colpisca friggendo il motore. Rotola sull’asfalto strappandosi l’uniforme e le
calze, perdendo una scarpa e procurandosi qualche lacerazione ai gomiti e alle
gambe.
Stringe
i denti e si guarda intorno: alle sue spalle avanza quella strana creatura
tentacolata che a vederla bene sembra una donna apparentemente senza vestiti.
Il viso è assolutamente privo di bocca e lineamenti a parte gli occhi bianchi e
senza pupille. Con le dita tentacolate della mano sinistra tiene il Generale
Ross mentre la destra si allunga innaturalmente verso di lei. Davanti a lei la
donna bionda dalla pelle dorata che indossa una calzamaglia blu ed attorno a
cui l’aria crepita di elettricità.
Annie
ha letto il dossier sui Gamma Corps e sa che quelle che la stanno minacciando
sono rispettivamente: Morass, a cui è stato fornito un potere simile a quello
dell’essere chiamato Glob, e Axon, che, invece, ha ricevuto lo stesso potere
dell’entità composta di energia elettrica vivente chiamata Zzzax. Sa anche che
sono due assassine che hanno avuto sospesa la loro condanna da parte di una
Corte Marziale avendo acconsentito ad essere mutate.
Sì,
Annie sa chi sono ma è una conoscenza inutile: non salverà la vita a lei e
Ross. Spara ripetutamente contro Axon ma i proiettili si fondono prima di
raggiungerla. Annie sente le sue gambe nella morsa dei tentacoli di Morass che
si allungano e si espandono come a cercare di inglobarla.
Sembra
tutto finito quando, improvvisamente, una figura piomba su Morass colpendola
alla mascella. È una donna di quasi due metri, muscolosa, dalla pelle verde
inguainata in una calzamaglia nera.
Morass
molla le sue prede per reagire all’attacco. Mentre cade al suolo Thunderbolt
Ross riconosce la sua salvatrice.
-Betty?-
-I convenevoli a
dopo, papà.- ribatte sua figlia -Ora pensa a metterti in salvo con la tua
amica.-
-Ma tu…-
-Io me la so cavare,
vai!-
Mentre suo padre si allontana riluttante,
Betty Ross colpisce ripetutamente la sua avversaria ma è come colpire qualcosa
fatto di plastilina.
-Sembri proprio come
Glob.- commenta -Vediamo cosa succede se faccio così.-
Con uno strappo deciso Betty la
divide in due e calcia lontano la metà inferiore.
-Vediamo se sei
capace di rimetterti insieme.-
Una
scarica elettrica la colpisce alle spalle. Betty si volta verso Axon che
continua a tempestarla di scariche.
-Credi che questo
basti a fermarmi?- grida Betty correndo verso di lei.
Mentre corre il suo corpo subisce
una metamorfosi: ali le spuntano dalle spalle, le dita dei piedi diventano
artigliate, la sua pelle si ricopre di scaglie.
Piomba addosso alla sua avversaria e
le urla:
-Pensi di essere
all’altezza dell’Arpia?-
Aggancia
Axon con gli artigli e si solleva in volo. Raggiunge il fiume Potomac, scivola
quasi a pelo sulle acque e lascia andare la sua avversaria.
Axon
è inghiottita dal fiume. Si sente uno sfrigolio, un botto violento e l’aria si
riempie di odore di bruciato.
L’Arpia
sorride. Sente il suono delle sirene e capisce che stanno per arrivare i
soccorsi. Inutile rimanere per il momento.
Sbatte
le ali e si allontana.
Non
appena Hulk è penetrato nel rifugio del Capo, un allarme ha allertato i suoi
alleati gamma-irradiati che non hanno perso tempo a passare all’azione, ma
prima di raggiungere l’uomo di cui sono al servizio si trovano di fronte i
Fratelli di Guerra.
-Arrendetevi e
vivrete.- intima Hiroim -Combattete e morirete, ma vi garantisco una morte
degna di un guerriero.-
Con un grido gutturale Adrenazon gli
si precipita contro e finisce infilzata dalla sua lancia senza nemmeno tentare
di evitarla.
Più si agita e più Hiroim affonda la
sua arma nel suo corpo facendole percorrere un arco dallo sterno all’inguine.
Alla fine Adrenazon cessa di muoversi.
Lo scontro degenera rapidamente:
otto Fratelli di Guerra contro quasi altrettanti gamma-irradiati. Ognuno si è
scelto un avversario o se lo è comunque trovato davanti.
Caiera
l’Impetuosa si ritrova davanti Grey, il cui vero nome è Brian Talbot.
-È facile fare la
coraggiosa quando si ha in mano una lancia così lunga.- la stuzzica
quest’ultimo.
Caiera getta via la lancia e si
rivolge a Grey con evidente sdegno nella voce:
-Non ho bisogno di
armi contro di te, uomo, e per dimostrartelo, ti concedo l’onore del primo
colpo. Colpiscimi, non mi difenderò.-
Brian Talbot esita, forse non si
fida o forse è l’eco della sua educazione per cui è disdicevole colpire una
donna, seppure aliena. Alla fine si decide e sferra un pugno all’addome di
Caiera. Il risultato è lo stesso che avrebbe avuto un uomo normale nel colpire
un muro di mattoni.
-Tutto qui,
terrestre? Speravo in uno scontro più interessante.-
Caiera serra il pugno destro e
colpisce Grey al mento lanciandolo dall’altra parte della stanza.
-Davvero deludente.-
Poco distante Elloe Kafi, un tempo
aristocratica di Sakaar, e Omaka, Principessa nello stesso pianeta, si battono
fianco a fianco contro Aberrazione e Gamma-Burn, le loro spade riescono a
malapena a scalfire l’epidermide dura delle loro avversarie ma non per questo
smettono di provare.
Korg della razza dei Kronan, un
tempo noti anche come gli Uomini di Pietra di Saturno, si sta battendo contro
l’uomo grigio che si fa chiamare Gideon ma nonostante si battano con tutte le
loro forze nessuno dei due riesce a prevalere sull’altro.
Senza-Nome, femmina della Covata,
non era destinata al combattimento ma ha dovuto adattarsi o perire. La sua
avversaria è Abominatrix.
-Sarai un buon
recipiente per le mie uova.- le dice cercando di avvicinarsi quanto basta per
compiere il suo destino genetico. Un pugno della sua avversaria la fa volare
lontano-.
Miek ha le idee chiare:
-Kkk… non chiedere
pietà, ti ucciderò… Kkk.-
-Non ci siamo capiti,
scarafaggio troppo cresciuto…- replica Orchessa -… sarò io a schiacciarti come
l’insetto che sei!-
Lo scontro prosegue accanito e solo
il giovane Prodigy non vi partecipa, il suo cervello modellato su quello del
Capo analizza tutti i possibili esiti degli scontri e calcola le probabilità di
vittoria della sua squadra, poi si blocca e dice:
-Accidenti!-
Una voce stentorea echeggia nella
stanza:
-Nessuno si muova o
faccia un gesto ostile.-
La Squadra Gamma dello S.H.I.E.L.D.
è arrivata sulla scena.
-Ultimo avviso-
ripete Clay Quartermain -Al primo gesto ostile spareremo e le nostre armi
possono farvi molto male-
Caiera e Grey smettono di
combattere. Entrambi si chiedono se vale la pena di reagire ai nuovi arrivati.
Abominatrix e Gamma-Burn non si
pongono certi problemi e caricano.
-Fuoco!- ordina Clay.
Scariche azzurrognole escono dalle
canne delle armi degli agenti dello S.H.I.E.L.D. facendo crepitare l’aria.
3.
La strada è stata chiusa al traffico
e transennata con l’abituale nastro giallo. È la scena di un crimine dopotutto:
il tentato omicidio di un funzionario federale e di un militare in servizio
attivo da parte di due superumane. Poiché il crimine è stato commesso per
motivi legati alle funzioni dei bersagli, è classificato come crimine federale.
-Davvero un bel
pasticcio.- commenta l’afroamericano Garon Lewis, Vice Comandante della Squadra
Gamma del F.B.S.A. -Alla Hand questo non piacerà.-
-Al momento cosa
possa far piacere al suo capo è l’ultimo dei miei pensieri, Agente Lewis.-
ribatte Thunderbolt Ross -Quello che è più importante è che hanno tentato di
uccidere me ed An… il Tenente Benedict e l’identità dei sicari toglie ogni
dubbio sul perché.-
-Il Progetto Gamma
Corps, certo. Ci stiamo indagando anche noi. Crede che i suoi colleghi militari
potrebbero accettare di collaborare?-
-Ex colleghi. Proverò
a chiederlo ma non si aspetti molto. Ora mi scusi, ma ho altro di cui
occuparmi.-
Ross si avvicina ad un’ambulanza
dove ad Annie Benedict sono state prestate le prime cure.
-Come va, Annie?- le
chiede.
La ragazza abbozza un sorriso e
risponde:
-Beh… ci ho rimesso
un paio di collant e di scarpe, la divisa è da buttare ed ho perso qualche
centimetro di pelle, ma poteva andare molto peggio, quindi non mi lamento.-
-Deve andare in
ospedale?-
-Per questa
sciocchezza? Sono una Marine dopotutto, mica una scolaretta. Piuttosto, come
faccio a tornare a casa con l’auto inservibile?-
-Credo che l’F.B.S.A.
non avrà problemi ad accompagnarla a casa, Annie, ed a fornire anche una
scorta.-
-È già la seconda
volta in due minuti che mi chiama Annie invece di Tenente. Si sta ammorbidendo,
Generale?-
-In effetti, temo di
stare invecchiando. Su, andiamo a chiedere questo passaggio.-
-Perché non viene
anche lei? A casa mia intendo. È quasi ora di cena e dopo quello che abbiamo
passato, cenare da sola mi sembra così triste.-
-Parla sul serio?-
-La preoccupa la sua
reputazione, le chiacchiere?-
-A questo punto della
mia vita, la mia reputazione avrebbe solo da guadagnarci se si sapesse che ho
passato la serata con una bella ragazza come lei… ma lei vuole davvero passarla
con un vecchio orso come me che ha l’età per essere suo padre… e forse anche
suo nonno? Scommetto che le basterebbe schioccare le dita e spunterebbero
parecchi giovanotti più che disponibili a prendere il mio posto.-
-E se io preferissi
la compagnia dei vecchi orsi… anzi: dei vecchi fulmini?-
-Mi arrendo… ma la
cena la offro io… e per questa sera l’autorizzo a chiamarmi Thad o Thunderbolt,
se preferisce, invece di Generale… ma solo per stasera.-
-Lo sa, Thad, lei non
è poi così burbero come vuole apparire.-
-Non lo dica troppo in
giro, mi raccomando o perderò davvero quel poco di reputazione che mi è
rimasta,-
Entrambi si abbandonano ad una
risata liberatoria.
La mano di Bruce Banner si stringe
sul collo del Capo e forse lo spezzerebbe davvero se improvvisamente non si
udisse una voce che intima:
-Basta così, Bruce.
Il Capo è sotto la custodia dello S.H.I.E.L.D. adesso.-
Clay
Quartermain e la sua squadra sono arrivati e puntano le loro armi contro di
loro.
-Bruce…- ripete
Quartermain.
Hulk lascia andare il Capo che viene
subito ammanettato da Timmy Dugan mentre sulla sua testa viene posto un casco
speciale che ne neutralizza i poteri.
-Sarà portato in un
carcere speciale da cui non potrà fuggire.- dice ancora Clay.
-E invece lo farà
prima o poi, lo sappiamo entrambi, Clay.- ribatte Hulk -La mia soluzione
sarebbe stata più definitiva.-
-Davvero? Quante
volte siamo stati sicuri che fosse morto e poi è ricomparso più vivo e
pericoloso che mai? Non voglio discutere con te, Bruce, e nemmeno combatterti.
Abbiamo neutralizzato gli sgherri gamma del Capo. Tu puoi prendere i tuoi
Fratelli di Guerra ed andartene. Noi non vi abbiamo visti.-
C’è un attimo di tensione poi Banner
dice:
-Sta bene, ma io e te
non abbiamo ancora finito, Sterns.-
Il Capo sogghigna e replica:
-Ne sono certo. Tu
hai ancora molte domande di cui, forse io ho la risposta: chi c’era dietro
l’Agente Pratt? Chi vuole morto il Generale Ross? Che fine ha fatto l’Hulk
Rosso? Verrai a cercarmi, Banner, lo sappiamo entrambi.-
Sull’aeronave che riporta lui ed i
Fratelli di Guerra verso la Base Gamma, Robert Bruce Banner riflette sulle
parole del Capo. Quel dannato ha ragione: ci sono troppe domande rimaste senza
una risposta ed una in particolare lo tormenta: che fine ha fatto Jim Wilson?
Sul ciglio di una strada nella California
meridionale un giovane afroamericano sta facendo l’autostop. Finalmente un’auto
si ferma. Alla guida una giovane donna dai capelli neri.
-Di solito non
raccolgo autostoppisti...- dice -… ma tu hai l’aria del bravo ragazzo. Spero di
non sbagliarmi.-
-Non si preoccupi,
Miss. Sono davvero innocuo.-
-Davvero? Hai un’aria
familiare, non ci siamo già incontrati, per caso?-
-Uh, non credo. Mi
ricorderei di una come lei… voglio dire…-
La donna scoppia a ridere e replica:
-Tranquillo, non mi
sono offesa. Posso chiederti dove stai andando?-
-A Los Angeles.-
risponde il ragazzo.
-Che coincidenza! Io
sto andando proprio lì. Sto tornando a casa dopo aver fatto un servizio a Las
Vegas per un’emittente televisiva. Sono una giornalista. E tu?-
-Disoccupato attualmente.-
-Non ci siamo
presentati. Mi chiamo Tracy Warner e tu, invece? Qual è il tuo nome?-
Il ragazzo sospira, esita qualche
istante poi risponde:
-Wilson, Jim Wilson.-
FINE ATTO TERZO
EPILOGHI
A Las Vegas il buio sta lasciando il
passo all’alba. La giovane donna che si fa chiamare Tandy Wentworth si alza dal
letto, badando bene a non svegliare la giovane donna bionda di nome Connie che
dorme al suo fianco.
Accettare il lavoro di guardia del
corpo al Coliseum è stata l’unica scelta possibile dopo aver scoperto di non
poter più rientrare nel suo tempo a causa di una strana anomalia a cui prima o
poi dovrà trovare una soluzione. Le hanno detto che a New York c’è un uomo di
nome Richards che potrebbe aiutarla ma tutti i tentativi di contattarlo sono
stati infruttuosi finora.[7]
Intanto che aspetta ha un alloggio
ed il denaro che qui sono decisamente necessari e può imparare a conoscere e
capire questo mondo in cui maschi e femmine convivono pacificamente… beh,
decisamente molto più pacificamente che nel suo, un futuro che forse non si
avvererà mai.
Thundra è decisamente curiosa di
scoprirlo.
In un luogo ignoto, un uomo il cui
volto è una distorta mostruosità osserva con attenzione una vasca piena di un
liquido ribollente dentro cui si va formando una figura umana, quella di un
afroamericano calvo e massiccio.
-Bentornato Agente
Pratt.- dice, ridacchiando, l’uomo dalla strana faccia -… bentornato al
servizio del… Matto!-
Caiera esce da un laboratorio della
Base Gamma nel New Mexico, percorre un corridoio ed entra in una stanza dove la
sta attendendo il suo compagno nei Fratelli di Guerra.
-Dunque?- chiede
senza tante cerimonie.
Caiera sorride e risponde:
-Tutto è andato come
doveva andare: il seme del terrestre di nome Hulk germoglia dentro di me. Il
retaggio dei Guerrieri Ombra sopravvivrà.-
FINE?
NOTE
DELL’AUTORE
Si chiude qui, un lungo ciclo in cui
abbiamo assistito a parecchi cambiamenti, al ritorno di vecchie conoscenze,
all’arrivo di facce nuove con nuove strade da battere.
Ora il via alle note:
1)
Lou-Ann Savannah è stata creata da Gerry
Conway & Wayne Boring su Captain Marvel Vol. 1° #22 datato settembre 1972
ed è stata per un po’ di tempo l’interesse sentimentale di Rick Jones.
2)
Morass e Axon sono state create da Fred
Van Lente & Michael Ryan su Incredible Hulk Vol. 1° #601 datato ottobre
2009.
3)
Connie è stata creata da Chris Claremont
& John Buscema su Wolverine Vol. 2° #7 datato maggio 1989.
4)
Tracy Warner è stata creata da Jack
Kirby su Machine Man Vol. 1° #5 datato agosto 1978.
5)
Suppongo abbiate almeno sospettato che
Tandy Wentworth era in realtà Thundra. Perché proprio quel nome? Tandy per
onomatopea con la pronuncia di Thundra e Wentworth perché è il cognome di
Superia che si suppone essere una sua antenata e chi le ha trovato il nome
(presumibilmente Bruce Banner o Rick Jones) può aver trovato anche divertente
affibbiarle quel cognome.
6)
Questa Thundra, comunque, non è la
stessa Thundra che ha sposato Arkon ed appare saltuariamente nelle storie di
rossointoccabile. Potenza dei paradossi dei viaggi nel tempo e dei futuri
alternativi.
7)
Il Joe citato da Suzy Berengetti è,
ovviamente, Joe Fixit, alias usato dall’Hulk Grigio durante il suo periodo a
Las Vegas. Suzy lo chiama ancora così ogni tanto.
8)
Per chi se lo chiedesse, l’Hotel Desert
Sands a Las Vegas non è esiste ovviamente. Il suo nome l’ho scelto unendo il
Desert Inn, dove visse per anni Howard Hughes (modello sia per Tony Stark che
per Harold Howard) con il Sands, due celebri hotel di Las Vegas.
9)
Il Matto è stato creato da Peter David
& Jeff Purves su Incredible Hulk Vol. 1° #362 datato novembre 1989.
10)
Jim Wilson si rivedrà presto in
Vendicatori Costa Ovest.
11)
Alcune conseguenze del discorso tra
Harold Howard e Suzy Berengetti si vedranno in futuri episodi di Marvel
Knights.
Rimangono ancora diverse cose in
sospeso alcune delle quali, come già detto, troveranno il loro naturale
sviluppo in altre serie e le altre… beh, restate sintonizzati.
Carlo
[1] Due episodi fa
[2] Vedi gli eventi di Marvel Knights #104.
[3] Negli episodi #45 e seguenti.
[4] Sempre su Marvel Knights #104.
[5] Così è chiamato il ramo della Mafia con sede a Chicago con interessi fino alla Costa Ovest.
[6] Vedi Pantera Nera MIT #4/9
[7] E voi forse sapete perché se avete letto i Fantastici Quattro del nostro Mickey. -_^